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Storia

Questo breve racconto della storia del gruppo Ex è stato tratto e riadattato dalla lettera "Cara Madre Lucia" realizzata da 2 ex alunni nel 2001.
Alcuni riferimenti sono dell'anno 2001 e potrebbero risultare non attuali.

  

In principio erano Boari, Francia, Tasselli… e la Betta , che nell’ormai lontano 1995 hanno posto le fondamenta del gruppo Ex. Come? Tenendo vivo il desiderio di continuare un’amicizia nata fra le mura del SanGiu, anche dopo l’esame di terza media. Una scelta senza dubbio favorita dal forte legame affettivo maturato negli anni con Suor Giulia, carismatica e indiscussa guida della scuola media, e la signora Vecchi, l’insegnante di italiano, primi punti di riferimento della nascente compagnia. Né ci si può scordare, a voler essere precisi, il prof Gabriele Benassi, Nappa per gli amici, che si è speso molto per dare impulso ed energia alla nascente compagnia, in un momento in cui era in gioco una scommessa tutta da verificare.

Per questo sparuto, ma arrembante gruppetto, certo i momenti più importanti, nei primi anni di vita, sono stati quelli dei campi scuola, che dapprima li hanno visti partecipare come animatori e successivamente come protagonisti, nei campi Ex, nati per rafforzare quello spirito di appartenenza che si sarebbe rivelato preziosissimo.

Così come prezioso, perché alimentato da una grande passione, sarebbe stato l’apporto di Luca Cavazza, in qualità di primo educatore . Così questi ragazzi si sono lanciati, sotto la sua attenta sovrintendenza, in un’avventura fatta di divertimento e di svago, gli unici strumenti capaci di conquistare l’attenzione dei più piccoli.

Una realtà per noi bellissima, che si è rinnovata in questi ultimi anni: il gruppo degli Ex-alunni:

Mi riferisco a una numerosa compagine di ragazzi che, anche una volta terminate le medie, continua a frequentare assiduamente la scuola. Nessuno di noi, è doveroso premetterlo, dimentica le tante ex alunne di vecchia data che ancora oggi si ritrovano annualmente e che dimostrano un attaccamento alle tue ancelle che il tempo non sembra in grado di scalfire. Suor Nazarena, per fare solo un nome, è stata per molte di loro quella presenza fondamentale dalla quale non si può prescindere quando si viene a creare un affetto così forte. Antesignane di questo gruppo, dunque; persone a cui dobbiamo sicuramente lo spirito di perseveranza e fedeltà.

Gli Ex, oltre ad essere animatori dei campi, animali da palcoscenico, sono ragazzi con un cuore, che sanno commuoversi per le cose importanti e cercano di riconoscere, tra le pieghe del quotidiano, dove si nasconde la Verità. E così, ogni tanto, capita che anche noi, con povere parole, proviamo a mettere nero su bianco le nostre emozioni e i nostri sentimenti, chi sotto forma di articolo, chi sotto forma di poesia.

Usando un linguaggio sportivo, potremmo dire che noi ex siamo una vera e propria squadra: ci sforziamo di fare un gioco corale, convinti come siamo che l’unione fa la forza. E certo non mancano gli screzi, ci mancherebbe altro: nessuno è perfetto. Ma la meta è talmente alta, che non possiamo che rimetterci sempre alla sua grandezza e riappacificarci, nel nome di un’amicizia che è di questo mondo, ma che, forse, in questo stesso mondo, ci sta un po’ stretta. E come ogni squadra che si rispetti, non poteva certo mancare l’inno ufficiale del team; un canto che non ci stanchiamo mai di intonare a ogni campo e che risuona per boschi e valli. Ne sanno qualcosa gli alberi di Barbarolo, che ormai ne avranno le frasche piene… Un inno che ha per titolo una parola semplice, ma piena di significato : “La Gioia”

Questo canto è risuonato pure per i vicoli di Assisi, dove poco tempo fa alcuni di noi si sono recati per alcuni giorni per conoscere meglio la figura di San Francesco. Un’esperienza decisamente diversa, ma significativa, soprattutto in un periodo storico così particolare. Abbiamo preso coscienza del fatto che la pace inizia da noi, dalla nostra capacità di accoglienza e di perdono; che dimora, innanzitutto, nel cuore di persone semplici.

Accennavo, poco fa, al fatto che noi ex siamo animali da palcoscenico; bene, devi sapere che abbiamo costituito già da diversi anni una compagnia teatrale autogestita (almeno ufficialmente, nella verità diretta dalla mano sapiente della nostra carissima prof. Vecchi) che anno dopo anno rappresenta per noi una sempre crescente fonte di soddisfazioni. In principio, si diceva, erano Boari, Tasselli, Francia e la Betta; possiamo dire che è stato proprio dal teatro che si è sviluppata la prima forma embrionale del gruppo ex. Da “Otello, Iago, Figaro e gli altri” , passando per “I Blues Brothers” , “Robin Hood e Lancillotto”, “Lo strano caso del Dottor Faust e di Mister Gray” , “Dieci casse di guai!” e ...... questa nostra attività ha riscosso un tale successo che ormai da dieci anni siamo ospiti fissi della Rassegna “Il Teatro delle Scuole” che ci ha visti protagonisti nei teatri più importanti di Bologna dall' Arena del Sole al teatro delle Celebrazioni passando attraverso all'Auditorium Manzoni. Dal nostro piccolo palchetto del Sangiu ai nobili prosceni dei più celebri teatri della città: chi l’avrebbe mai detto? Immagina la soddisfazione nostra e delle tue consorelle; roba da far venire i lucciconi agli occhi, quegli stessi lucciconi che, a fine spettacolo, davanti al pubblico plaudente, cerchiamo sempre di mascherare, dando la colpa ai riflettori…

 

“Un treno in corsa verso il futuro”

Palcoscenico aperto, luci di scena ,gruppetti a chiacchierare sul palco o per terra, in

palestra; non di rado qualcuno ripete a un amico “mate” o “bio” per il giorno dopo;

le ragazze si accordano (o almeno ci provano) sui passi da inserire nelle coreografie…

Ecco ciò che si presenta ai miei occhi ogni sera di prove

Questa scena si ripete da vari anni: diverse le commedie, molti visi sono gli

stessi, accanto se ne aggiungono tanti e tanti altri; alcuni mancano, altri ritornano dopo

un po’ di tempo…mi piace la metafora con cui una ragazza ha descritto il nostro

gruppo: “è come un treno che fa delle soste: qualcuno scende, prosegue da solo il suo

cammino, ma alla fermata successiva può sempre risalire!”. Cosa hanno in comune

questi ragazzi? solo due cose: aver condiviso l’esperienza forte di frequentare la

scuola media e condividere, o anche solo rispettare, i principi cristiani di cui le nostre suore ci hanno reso testimonianza.

Per il resto ognuno ha il suo stile di vita, la sua storia… Ciò che li

richiama qui è il desiderio di stare insieme e la certezza di essere atteso.

Da adulto, l’entusiasmo e il calore con cui sei accolto valgono mille volte la fatica di uscire di casa al termine di una giornata.

Ed anche la pena e la preoccupazione che spesso hai nel cuore: con tanti adolescenti, è veramente raro che tutti siano in piano.

Il frutto del passato è nell’entusiasmo e la fiducia con cui aderiscono a ogni nuova proposta.

Il futuro? Una storia che continua… condividere tante esperienze .

campi, discussioni personali e spirituali, spettacoli, viaggi,

ricordare episodi buffi o i compagni che si sono persi di vista e soprattutto tanti

“piccoli” da integrare nel gruppo. Con la gioia di crescere insieme a questi meravigliosi esemplari di “genio ed improvvisazione”

 

E questa nostra avventura acquisisce tanto più significato quanto più risulta utile anche a fini benefici: i proventi di queste nostre rappresentazioni, infatti, vanno dritti dritti in Guatemala, dove le tue sorelle gestiscono diverse missioni oppure presso associazioni come l'AGEOP......

... Anche nei numerosi viaggi che da qualche tempo a questa parte ci vedono in giro per l’Europa a portare il nostro messaggio di gioia. Abbiamo cominciato con l’Inghilterra e l’Irlanda, anche per motivi di studio; poi ci abbiamo preso gusto e negli ultimi anni siamo stati prima a Parigi , poi in Grecia e in tante altre destinazioni , dove abbiamo trascorso vacanze indimenticabili.

Dalla Torre Eiffel  al Partenone : il  tuo San Giuseppe, cara Madre fondatrice, pare voler lasciare tracce del suo passaggio in ogni angolo del mondo.

 

E ci sarebbero tante altre cose di cui ti vorrei parlare; della nostra squadra di calcetto , ad esempio, che non sempre vince sul campo, ma per lo meno s’impegna a vincere sul piano della sportività e della lealtà; della neonata Associazione, così preziosa ai fini della sopravvivenza materiale del nostro gruppo; e tanto altro ancora. Una particolare menzione merita la tradizione delle feste di compleanno: ci vediamo crescere vicendevolmente e ogni piccolo passo, quindi, merita di essere celebrato. Feste a sorpresa e non , cumulative e singole , in casa e in trasferta; ogni occasione è buona per cantare, ridere e stringersi in un fraterno abbraccio.

E proprio il tempo è un problema non da poco, per noi ex, dal momento che si riduce proporzionalmente con il passare dello stesso. Mi spiego: man mano che gli anni trascorrono gli impegni aumentano e cercare di essere sempre presenti risulta piuttosto difficile. Nonostante tutto la voglia di rimanere attaccati al gruppo è talmente forte che a volte, tra gli impegni esterni e quelli con gli ex, a soccombere sono i primi.

Le colonne portanti del Gruppo Ex che in tanti anni di lavoro e di duri sacrifici non hanno mai mancato di prendersi cura dei giovani che hanno popolato e animato queste aule e questi corridoi; suor Giulia, la nostra preside in cima a tutte, e suor Cristina, con la loro presenza costante e l’attenzione verso il destino di tutti noi. Vederci crescere come una sorta di prole, numerosa e fedele, deve essere stata una grande gioia, per loro; in fondo è un tipo di maternità anche questo.

Una bella spinta nella piena maturazione di questa compagnia ci è stata data da Don Marco, “il Don”, per noi ex, che da diversi anni ci accompagna in molte delle nostre iniziative e dei nostri viaggi, compatibilmente con il suo ministero. Il suo apporto per noi è stato e continua a essere molto importante, perché, fuori di ogni retorica, ha saputo insegnarci come conciliare la simpatia e il sorriso con la profondità e la riflessione.

E cosa dire della professoressa Vecchi, la “prof”, che ci ha tirato su come dei figli. Una di noi, ma nello stesso tempo qualcosa in più: una maestra, più che una prof, nel senso più profondo e vero del termine. Credo che Boari, Tasselli, Francia e la Betta, che tante volte ho citato, non avrebbero potuto vedere realizzato il loro sogno di continuare a frequentarsi al Sangiu , se non avessero trovato una persona che li amasse quanto loro l’amavano.

Ma in questi anni, tra tante figure chiave che gravitano intorno al gruppo, ad esserci stato vicino da amico è stato soprattutto Luca Cavazza, “il capo”, di cui ti parlavo prima. Anche lui, a suo modo, un ex di adozione, che le nostre suore scoprirono come un preziosissimo e insostituibile animatore . Ci ha insegnato i primi “rudimenti del mestiere”, con quella passione che è possibile trovare solo in chi ha compreso quanto è bello e prezioso lavorare insieme per la realizzazione di un ideale. Se sappiamo qualcosa di più sull’amicizia, ora, lo dobbiamo anche a lui.

Infine, cara suor Lucia (Madre Lucia Noiret, fondatrice della Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore), ci sei tu. Senza di te nulla di quanto abbiamo costruito faticosamente negli anni avrebbe potuto prendere vita e forma. La lontananza non ci impedisce di sentirti vicina a noi, in tutto quello che facciamo. A nostra volta, ci auguriamo vivamente che a te giunga forte, là dove ora sei, il nostro ringraziamento: gioioso come un canto che rompe il silenzio della sera, caloroso come un fuoco che squarcia il buio della notte. 

 

 

"Il Gruppo Ex"

Il gruppo degli "Ex"... per conoscerlo bene bisognerebbe incontrare i ragazzi che lo compongono.

Infatti non si tratta solo di "un' istituzione", "un ritrovo", un rifugio", ma di persone.

Tutto quello che viene fatto nasce dal desiderio di fare esperienza "insieme": condividere e costruire, per poter far crescere l'amicizia e noi stessi.
Proprio da questo desiderio di "fare gruppo" si era formato il primo nucleo degli "Ex" e lo spirito con cui viene vissuto oggi è rimasto sempre lo stesso: credere nell'importanza di un rapporto semplice, diretto, sotto il segno del comandamento più grande. Volersi Bene.

 

Testo di Beatrice Peta e Daniele Bilacchi

Poesia "Il Grupppo Ex"  Michele Ferrari

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